Intervista ad Amalia D'Aquila sullo Studio Medico Mazzini

La Nuova Voce

L'INTERVISTA - La dottoressa Amalia D'Aquila presenta i servizi dello Studio Medico Mazzini, Associazione tra Medici di Medicina Generale.

La Medicina di Gruppo: fiore all'occhiello di Settimo

La Nuova Voce (scarica la fotocopia della pagina), Martedì 23 Dicembre 2014 - Anno 16 Numero 51 - Pagina 15

I Dottori Francesco Beccaris, Amalia D’Aquila, Marilena Padoan, Antonella Titanio e Patrizia Troncale, tutti medici di Medicina Generale, hanno costituito nel 2011 lo Studio Medico Mazzini in via Mazzini 18 a Settimo Torinese. Spetta alla referente dott.ssa Amalia D’Aquila presentare le peculiarità della loro attività.

Che cosa è una Medicina di Gruppo?

La Medicina di Gruppo è un’associazione tra medici professionisti prevista dal nostro contratto di lavoro che comporta alcuni vantaggi sia per i medici che vi appartengono sia per gli assistiti”.

Quali i vantaggi rispettivamente?

“L’associazione in gruppo prevede un’aliquota extra a paziente per ogni Medico del Gruppo come parziale contributo per il servizio offerto ai pazienti, in primis l’apertura dello studio per almeno 6 ore al giorno”.

E funziona? “Mi aspettavo questa domanda. Funziona nell’80% dei casi, in quanto non è possibile alla lettera garantire, per esempio, la puntualità negli appuntamenti, poiché questi vengono sovvertiti dalle urgenze (quelle vere intendo) di persone che non stanno bene e che devono essere viste nel più breve tempo possibile (per evitare loro accessi impropri in Pronto Soccorso per situazioni gestibili dal medico di medicina generale) e poi ci sono anche le urgenze burocratiche o più e meno tali. Esiste poi il problema di chi non ha preso un appuntamento e vuole comunque essere visitato quel giorno oppure avendo a disposizione esami prescritti in precedenza ha bisogno di far visionare i referti alterati”.

Che cosa è una urgenza burocratica?

“Per esempio, nel caso di dimissione di un paziente da un ospedale, si presenta la necessità di fornirgli la terapia che ha iniziato durante il ricovero e che poi deve continuare a domicilio. In questo caso dobbiamo accettare con relativa priorità questa persona e fornire le ricette per i farmaci necessari”.

Mi pareva di aver letto da qualche parte che in questi casi i pazienti dovrebbero venir dimessi con la terapia almeno per un giorno o due.

“E’ vero. A volte accade, a volte no ed in questo caso sopperiamo noi. Anche i medici ospedalieri penso che abbiano i loro problemi di “liquidità di farmaci”.

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Come siete organizzati in questo studio? “Abbiamo due segretarie che coprono l’orario di apertura dello studio: credo che questo sia uno dei pochi Studi di Medicina Generale a Settimo Torinese (se non l’unico) che è aperto ufficialmente dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, cioè otto ore al giorno. La nostra convenzione prevede un’apertura di Studio di un’ora ogni 500 pazienti. Pertanto dovremmo tenere aperto lo studio solo tre ore al mattino e tre ore al pomeriggio, ma abbiamo deciso di comune accordo di dilatare questo tempo a 8 ore giornaliere per fornire una buona assistenza alle persone e per rispetto della nostra professionalità uscendo dal solito ‘vai e aspetta’.

Su questo siamo stati subito tutti d’accordo: comportiamoci con i pazienti come vorremmo che un medico si comportasse con noi qualora ne avessimo/avremo bisogno. Le nostre segretarie rispondono a circa 80-100 telefonate nella giornata e nella reception passano circa 80-90 persone al mattino ed altrettante al pomeriggio, come testimonia il numeratore appeso alla parete di fronte alla reception”.

Perché ha detto ufficialmente?

“Perché in realtà lo studio continua l’attività anche dopo l’orario ufficiale di accesso per visitare tutti quelli che sono entrati anche senza appuntamento”.

E finito l’ambulatorio, avete terminato di lavorare?

“No, dopo l’ambulatorio il lavoro continua”.

Cioè?

“Ognuno di noi organizza le sue ADI e ADP ed esce sul territorio”.

Che cosa sono le ADI e le ADP?

“L’ADI è un’Assistenza Domiciliare Integrata dove il Medico di Medicina Generale, coadiuvato dal Servizio Infermieristico della ASL e da Medici Specialisti, segue quei pazienti che hanno necessità di essere seguiti al proprio domicilio, per esempio pazienti che devono seguire terapie complesse per le quali non è necessario il ricovero in ospedale.

L’ADP, invece, è un’Assistenza Domiciliare Programmata dedicata a quei pazienti, soprattutto anziani, che non hanno la possibilità tecnica per motivi di salute di recarsi nello studio del proprio medico o non hanno parenti disponibili ad accompagnarli in studio”.

Ingresso dello Studio Medico Mazzini
La sala d'attesa e la reception dello Studio Medico Mazzini

E poi avete finito? “In teoria sì, praticamente no. C’è il disbrigo della burocrazia, la lettura dell’informativa che arriva via email dalla ASL, il caricamento sul PC dei referti clinici di cui facciamo fotocopie per non fare attendere inutilmente il paziente”. Ho letto che fate ricette anche via internet.

“Alcuni di noi hanno attivato questo servizio sperimentale".

Come funziona e perchè è stato attivato?

"Rispondo prima alla sua seconda domanda. E' stato attivato per evitare attese inutili al paziente.

Il problema che esisteva già prima, ma in forma accettabile e per usare un termine medico ‘fisiologico’, si è ingigantito con l’entrata in vigore della nuova ricetta cosiddetta dematerializzata della Regione Piemonte”.

Ci spiega in che cosa consiste?

“Questo tipo di ricetta per sua natura (per adesso, almeno) comporta un maggior tempo di compilazione e pertanto rende per lo più impossibili la prescrizione tout court di farmaci in terapia ripetitiva. Per aggirare questo scoglio abbiamo stabilito due possibilità operative per il paziente: una è la compilazione di un modello già precostituito sul quale il paziente scrive il nome dei farmaci di cui ha necessità e che poi mette nella ‘buca delle lettere’ del proprio medico.

L’altra, più tecnologica e innovativa, prevede che il paziente si iscriva al sito dello Studio Medico Mazzini fornendo i suoi dati ed il nome del medico; indicando una password (gestita da Google), compila un form che viene inviato in forma criptata al proprio medico”.

Oltre a questo, fate e svolgete anche altre attività o avete previsione di aggiungerne altre?

“Sì. Stiamo valutando la possibilità di fare eseguire in studio alcuni accertamenti, ad esempio l’ECG basale, o alcuni ematochimici a scopo di screening della ‘popolazione’ dei nostri assistiti”.

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con l'Intervista alla dott.ssa Amalia D'Aquila